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 |  | IL LAVORO DIRITTO DI TUTTI AL CENTRO PAROLE DEL PAPA |
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01-07-2017
In giugno, durante la visita al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Papa Francesco ha voluto ricordare “la difficolta’ delle giovani generazioni ad accedere
ad un lavoro stabile e dignitoso, cio’ che contribuisce
ad aumentare la sfiducia nel futuro e non favorisce
la nascita di nuove famiglie e di figli”.
Il Pontefice non si e’ limitato ad un breve cenno,
ma ha continuato a spiegare che “tra le questioni che
oggi maggiormente interpellano chi ha a cuore il bene
comune, e in modo particolare i pubblici poteri, gli imprenditori
e i sindacati dei lavoratori, vi e’ quella del lavoro.
Ho avuto modo di toccarla non teoricamente, ma a
diretto contatto con la gente, lavoratori e disoccupati,
nelle mie visite in Italia, anche in quella recentissima a
Genova”. L’incontro e’ stato quindi, tra l’altro, l’occasione
per ribadire “l’appello a generare e accompagnare
processi che diano luogo a nuove opportunita’ di lavoro
dignitoso. Il disagio giovanile, le sacche di poverta’, la
difficolta’ che i giovani incontrano nel formare una famiglia
e nel mettere al mondo figli trovano un denominatore
comune nell’insufficienza dell’offerta di lavoro, a volte
talmente precario o poco retribuito da non consentire
una seria progettualita’”.
E’ “necessaria”, secondo Bergoglio, “un’alleanza
di sinergie e di iniziative perche’ le risorse finanziarie
siano poste al servizio di questo obiettivo di grande respiro
e valore sociale e non siano invece distolte e disperse
in investimenti prevalentemente speculativi, che
denotano la mancanza di un disegno di lungo periodo,
l’insufficiente considerazione del vero ruolo di chi fa impresa
e, in ultima analisi, debolezza e istinto di fuga
davanti alle sfide del nostro tempo”.
Che il Papa sia particolarmente attento al tema
del lavoro lo si era notato, del resto, durante la sua recente
visita a Genova (27 maggio), quando ha avuto modo
di affermare che “oggi il lavoro e’ a rischio” e che quello
in cui viviamo “e’ un mondo dove il lavoro non si considera
con la dignita’ che ha e che da’”: esso, invece, deve
essere considerato come “una priorita’ umana” grazie
alla quale “noi diventiamo piu’ persona, la nostra
umanita’ fiorisce, i giovani diventano adulti” e “si edifica
l’intero patto sociale”.
Gli stessi concetti, oltre che in varie altre occasioni,
erano gia’ stati espressi dal Papa nell’udienza del 15
marzo (“il lavoro ci da’ dignita’ ed i responsabili dei popoli,
i dirigenti, hanno l’obbligo di fare di tutto perche’
ogni uomo e ogni donna possano lavorare e cosi’ avere
la fronte alta, guardare in faccia gli altri, con dignita’”) e
nell’indimenticabile visita a Cagliari del 22 settembre
2013, durante la quale prego’ cosi’: “Signore ... dacci
lavoro ed insegnaci a lottare per il lavoro”.
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Gian Mario Aresu

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