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 |  | LE FIGURE PIU’ RICHIESTE PER LAVORO FRA 10 ANNI |
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03-08-2017
Il futuro del lavoro? Serviranno anche gli studi
umanistici. Il 24% fra manager ed esperti di comuni
cazione indicano le materie letterarie ed umanistiche
tra quelle che saranno piu’ richieste tra 10 anni. E’ quanto
emerge dalla ricerca svolta dall’Osservatorio
ExpoTraning “Il lavoro in Italia nel 2027”, che ha messo
a confronto le opinioni di 500 fra manager di grandi,
medie e piccole imprese, esperti IT e di comunicazione,
invitandoli a tracciare le linee di tendenza del mondo del
lavoro. Si tratta della prima delle ricerche promosse nel
2017 da ExpoTraining, manifestazione in Italia sul mondo
del lavoro e formazione, che si tiene alla FieraMilano
in collaborazione con le principali associazioni imprenditoriali
ed i sindacati, con la partecipazione della Regione
Lombardia e di decine di enti pubblici e privati che
si interessano di occupazione, lavoro, formazione. La
prossima edizione prevista per il 25 e 26 ottobre.
Il 24% degli intervistati (Metodo Cawi su panel di
500 partecipanti nel mese di luglio 2017) ha indicato
facolta’ come lettere, filosofia, storia e le expertise di
scrittori e giornalisti tra le competenze che saranno piu’
preziose da qui ai prossimi anni. Il 35% ha indicato invece
le competenze tecniche IT (raggruppando competenze
nel web, nella programmazione e piu’ in generale
nelle tecnologie), il 10% ha indicato quelle piu’
prettamente scientifiche, il 31% quelle economiche.
“La tecnologia ed il web hanno reso la comunicazione
alla portata di tutti, cio’ di cui gia’ oggi si sente la
mancanza sono i contenuti, la capacita’ di scrivere, di
raccontare, di rappresentare l’azienda. E quella di mettere
in collegamento tra loro fatti, suggestioni, idee. Insomma,
gli economisti, i tecnici e gli scienziati serviranno.
Ma saranno necessari anche letterati, giornalisti, filosofi,
psicologi, sociologi - ha detto Carlo Barberis, presidente
di ExpoTraining -. Negli ultimi anni si e’ notato
un forte calo delle iscrizioni nelle facolta’ umanistiche in
favore di quelle scientifiche o economiche, un trend che
esiste anche all’estero. Di conseguenza il nostro panel
ritiene che che fra 10 anni vi possa essere una carenza
di veri talenti in questi ambiti. Anche nel campo della
formazione continua in azienda, l’80% circa dei corsi
che vengono erogati riguardano o la formazione ‘obbligatoria’
(sicurezza del lavoro prima tra tutte), o quella
dedicata ad apprendere mestieri, o quella rivolta all’IT. A
tutt’oggi la formazione del talenti interdisciplinari, la comunicazione,
la gestione di progetti complessi, raramente
viene presa in considerazione. E’ la stessa differenza
che troviamo nella formazione continua legata a progetti
di internazionalizzazione: in gran parte di organizzano
corsi di lingue business (indispensabili), ma solo il 5%
introduce aspetti ‘umanistici’ come gli aspetti culturali
dei paesi target”.
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